Tre pescatori illegali sorpresi e multati dalla Guardia Costiera di Ortona per la pesca abusiva di ricci e polpi. Sequestrate circa 400 ricci e oltre 25 kg di polpi vivi, successivamente rigettati in mare. Inoltre, è stata confiscata l’attrezzatura utilizzata, inclusi muta, maschere e bombole.
Le operazioni di contrasto alla pesca illegale di ricci e polpi lungo la costa teatina continuano. Un problema persistente legato ai pescatori abusivi provenienti da altre regioni. Grazie alle segnalazioni ricevute dai residenti della zona, i militari della Capitaneria di Porto di Ortona sono riusciti a sorprendere i tre subacquei la scorsa notte a Ripari Bardella, tra Ortona e San Vito Chietino. Le informazioni sulle targhe delle auto dei pescatori e sui punti di parcheggio abituali hanno permesso ai militari di appostarsi e coglierli sul fatto.
La modalità di operare rimane sempre la stessa: uno o due subacquei pescano per ore, raccogliendo una grande quantità di ricci e polpi, mentre un terzo fa da vedetta a terra, pronto ad avvisare i compagni in caso di arrivo della Guardia Costiera.
Nella scorsa notte, i militari li hanno bloccati proprio mentre stavano caricando i ricci e i polpi sui veicoli utilizzati per raggiungere il luogo di pesca.
I profitti nel mercato nero di queste specie ittiche, molto richieste nei ristoranti del sud Italia, sono elevati, e ciò spinge i pescatori abusivi a correre il rischio di multe e confische.
La Guardia Costiera ipotizza che le aree di pesca siano stabilite preventivamente con una suddivisione del territorio tra diverse “bande”.