Continua la lotta per la registrazione degli atti di nascita dei bambini nati da coppie “arcobaleno”. Questo è il fondamento di una mozione che +Europa e Radicali Italiani stanno promuovendo a livello nazionale, e che ha ricevuto l’approvazione ieri anche dal Comune di Chieti, con un voto favorevole durante la sessione del consiglio comunale.
L’origine di questo dibattito risiede in una circolare emanata dal Ministero degli Interni (confermata dalla Prefettura) che di fatto ha interrotto la registrazione dei figli nati da coppie omosessuali, nonostante la Corte di Cassazione, tramite due sentenze (19.599/16 e 14.878/17), abbia permesso la registrazione dei nati all’estero da coppie formate da due donne.
Nel contesto della campagna nazionale “Caro Sindaco, Trascrivi”, la mozione è stata presentata a Chieti dai consiglieri comunali Paride Paci (Pd) ed Edoardo Raimondi (Liberi a Sinistra) ed è stata oggetto di discussione durante l’assemblea di ieri. La mozione è stata approvata con 14 voti favorevoli (compreso uno dall’opposizione, il consigliere Gianpiero Riccardo di Chieti Viva) e il sindaco Ferrara ha manifestato il proprio sostegno.
“Nel testo approvato, si sollecita il sindaco e la giunta a intraprendere azioni presso il Governo e il Parlamento per promuovere l’emissione di una legge che regoli i diritti dei figli di coppie omosessuali”, affermano Paci e Raimondi. “Inoltre, si incoraggia il sindaco a proseguire con la registrazione all’anagrafe dei figli di coppie omosessuali. Questi sono gli obiettivi che intendevamo perseguire attraverso questa mozione e il sostegno alla campagna nazionale promossa da +Europa e Radicali. Non dobbiamo permettere che giochi ideologici sporchi influenzino i bambini e le famiglie.”
“È di importanza fondamentale garantire tutele anche a livello comunale. Auspichiamo che questo rappresenti soltanto un piccolo passo verso un’approvazione diffusa della mozione da parte dei Comuni in tutta Italia e che presto questa mozione possa trasformarsi in legge. Il consiglio comunale ha fatto la sua parte. Nessuno dovrebbe tirarsi indietro quando si tratta di difendere i diritti civili e sociali delle persone”, concludono i due consiglieri.