Nel contesto di Ortona, l’accoglienza dei migranti è sempre più caotica e l’Associazione Comuni Italiani ha segnalato la crescente insostenibilità della situazione, soprattutto per quanto riguarda i problemi legati all’ordine pubblico. In Abruzzo, la situazione non è diversa, con l’arrivo previsto di altri 40 migranti a Ortona mercoledì. Altri stranieri sono attesi nei giorni e nelle settimane seguenti. Tuttavia, le principali strutture di accoglienza, inclusi i centri di Montesilvano, Pescara e Civitaquana, sono in uno stato di collasso e non c’è possibilità di ricambio.
Sta prendendo piede l’idea di creare tendopoli, anche se la gestione di queste strutture risulta problematica, come riferito dal quotidiano Il Messaggero. Si prevede che la sola provincia di Pescara dovrà affrontare l’assegnazione settimanale di 80 persone, tra cui almeno 8-10 minori non accompagnati. Una possibile localizzazione per queste tendopoli potrebbe essere l’interposto di Manoppello.
Nel frattempo, il comune di Salle metterà a disposizione cinque appartamenti, ma molti altri comuni si oppongono e non sono disposti a contribuire, citando spesso la mancanza di risorse e spazi adeguati. In particolare, i comuni a guida centrodestra mostrano resistenza, temendo di perdere consenso. Anche le case famiglia abruzzesi che ospitano i minori stranieri non accompagnati protestano, poiché non ricevono i rimborsi dal ministero da oltre otto mesi, malgrado i pagamenti siano effettuati in ritardo.
Riguardo a Ortona, questo è il quinto arrivo di migranti al porto dall’inizio dell’anno. Tra i quaranta individui di questo gruppo ci sono anche due minorenni non accompagnati provenienti da Egitto, Pakistan, Sudan, Siria e Bangladesh. Complessivamente, dall’inizio dell’anno sono sbarcati in Italia 102.973 migranti, più del doppio rispetto all’anno precedente, con 55.000 arrivi solo da giugno.
Ieri, nell’isola siciliana di Lampedusa, sono avvenuti 11 sbarchi, con un totale di 598 persone arrivate sul territorio italiano. Questi gruppi sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola, che attualmente ospita circa 2.000 ospiti.
Il ministero ha inviato una circolare ai prefetti contenente il percorso di redistribuzione. Una novità sostanziale riguarda la quota di accoglienza delle regioni, che non sarà più basata esclusivamente sulla popolazione residente. Con il nuovo sistema, aumenteranno i trasferimenti verso aree a minore densità abitativa, come Sardegna e Basilicata. Probabilmente anche la quota in Abruzzo aumenterà.
Matteo Biffoni, sindaco di Prato e delegato dell’ANCi sull’immigrazione, ha dichiarato: “Siamo nella più grande emergenza mai vissuta”, riferendosi all’accoglienza, in particolare per i minori, nelle città italiane. Ha spiegato che mancano strutture di accoglienza di primo livello e risorse per la mediazione culturale.
Il Viminale ha definito la polemica “surreale”, sottolineando che la mancata adozione dello stato di emergenza da parte delle quattro regioni a guida centrosinistra ha ritardato alcune azioni sul territorio. Ha anche ribadito l’importanza della legge Zampa per quanto riguarda la questione dei minori, legge voluta dal Partito Democratico.
Inoltre, sorge una contraddizione sull’atteggiamento della sinistra verso i migranti irregolari. Alcuni esponenti del Pd li considerano preziose “risorse” da far entrare in Italia senza restrizioni, mentre i sindaci sul territorio affrontano la questione come un problema gravoso da gestire.