Riserva Dannunziana: il verde futuro dopo l’incendio

La Riserva Dannunziana di Pescara si sta preparando a una veloce ripresa dopo l’incendio subito nell’agosto del 2021. Entro cinque mesi, si procederà alla rimozione di tutte le piante danneggiate, pari a circa 400 unità, dando inizio a un processo di riabilitazione e rinaturalizzazione. Inoltre, è in corso la pianificazione di un accorpamento strategico mirato a favorire il completo ripristino dell’area.

Il piano di recupero naturale nella Pineta Dannunziana

Il piano di recupero naturale per la Pineta Dannunziana è stato presentato dal Sindaco Carlo Masci e dall’Assessore ai Parchi e Verde Pubblico Giovanni Santilli, il 7 dicembre. Questo intervento, dal valore di circa 300mila euro, prevede l’abbattimento di tutte le piante morte a seguito dell’incendio che ha colpito la Pineta Dannunziana di Pescara due anni fa.

Il cantiere, inizialmente programmato per ottobre, è ora operativo nel comparto 5 e si estenderà successivamente ai comparti 4 e 3. Questa iniziativa è parte del progetto per aprire via Pantini e rifare la recinzione, rendendo la strada accessibile nelle prossime settimane, quando verranno rimossi gli alberi che rappresentano un pericolo.

L’obiettivo principale è far rinascere la Pineta e restituirle la sua bellezza originale ottimizzando la gestione della Riserva Naturale. La rimozione delle piante danneggiate seguirà criteri specifici, considerando l’ambiente locale. Inoltre, è in fase di progettazione l’unione di alcune attività per migliorare l’efficienza della gestione. La combinazione di queste azioni contribuirà a creare un ambiente sostenibile e più resistente, preservando l’eredità naturale della Riserva.

Gli esperti assicurano che i lavori si concentreranno principalmente all’interno dell’area naturale e non causeranno problemi alla viabilità.

L’incendio del 2021 ed il ritardo nei lavori

Il 1 agosto 2021, un vasto incendio colpì la zona sud della città di Pescara, coinvolgendo prevalentemente la Riserva Dannunziana. Temperature superiori ai 40° e un forte vento alimentarono le fiamme, fino a minacciare abitazioni e stabilimenti balneari. Nonostante siano stati registrati casi d’intossicazione tra i cittadini, non sono state riscontrate conseguenze più gravi.

La risposta a questa emergenza, è arrivata con un ritardo di due anni, grazie all’avviamento del progetto di rimozione delle piante danneggiate. Questo ritardo ha però consentito ai semi dei pini bruciati dall’incendio, di attecchire al terreno preparandolo così alla rinascita della Pineta.

Il polmone verde di Pescara

La Pineta Dannunziana è una Riserva Naturale di Interesse Provinciale situata accanto allo Stadio Adriatico di Pescara e alla spiaggia del Lungomare Sud.  Questa Pineta rappresenta un luogo speciale per tutti i pescaresi e non. Molte persone la frequentano per fare jogging o attività fisica lungo i percorsi vita appositamente installati. I bambini possono giocare nelle aree a loro dedicate e divertirsi con cigni, tartarughe e uccelli acquatici che vivono intorno al laghetto.
Essa si estende per circa 53 ettari, di cui soltanto 35 ettari rappresentano l’antica selva, conosciuta come la Pineta di Pescara.
La Riserva ha una storia interessante legata al piano urbanistico di Antonino Liberi, cognato di Gabriele d’Annunzio, che contribuì a creare una città-giardino alla fine dell’Ottocento.
Fu nel corso del 1900 che divenne luogo di incontro per i pesaresi, incluso il celebre poeta Gabriele D’Annunzio, al quale l’area naturale è dedicata.
La Pineta ospita numerose specie di animali vertebrati, tra cui 107 specie di uccelli, 14 mammiferi, 11 anfibi e rettili, nonché diverse specie di pesci. Nella parte più interna si trovano pini d’Aleppo, pino domestico e pino marittimo, pioppi bianchi e salici.
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