Sabrina Papa è nata cieca o per essere più precisi, con una distrofia retinica. Ma lei non ama quando la definiscono “un’eroina”. Conduce una vita sicuramente complessa e complicata ma il 90% di questa difficoltà, viene creata dalle persone.
Pur essendo nata a Lecce, ha scelto Roma come sua città adottiva dove vive da circa trent’anni. È a Roma che Sabrina svolge la sua attività lavorativa presso una società d’informatica e vive la sua vita in compagnia di Gauss, il suo cane-guida. La mancanza della vista non ha mai rappresentato un ostacolo insormontabile per realizzare il suo sogno più grande: diventare un’allieva pilota.
La passione di Sabrina per il volo
“Non sono io che ho scelto il volo, è il volo che ha scelto me”.
Fin da bambina, Sabrina immaginava di essere un aeroplano, non una pilota. Da Salice Salentino, la sua casa situata nelle vicinanze dell’aeroporto, percepiva il rombo degli aerei e ascoltando attentamente i suoni provenienti dal cielo, sognava di volare.
Col passare del tempo, la sua passione per il volo è cresciuta costantemente, trasformandola in una passeggera assidua di ultraleggeri. Durante le lezioni con l’istruttore, lui le affidava gradualmente i comandi e insieme hanno sviluppato un metodo efficace che le permettesse di pilotare effettivamente un aeroplano. Hanno ideato un linguaggio in codice basato su movimenti tattili sulle spalle, un modo attraverso il quale Sabrina è in grado di interpretare istruzioni ed indicazioni necessarie per pilotare.
Oltre all’aspetto pratico, Sabrina ha approfondito anche la teoria del volo, studiando ogni dettaglio con la stessa dedizione di qualsiasi pilota vedente.
Oggi vola con aerei di Aviazione Generale e non più ultraleggeri. Nello specifico vola su un Cessna 152, e il prossimo obiettivo è il volo acrobatico in una scuola di Sabaudia con un CAP 10. Sabrina è anche socia onoraria dell’Aero Club di Pescara ma la sua scuola di volo ovviamente è a Roma, presso l’aeroporto dell’Urbe.
“Ci tengo a ribadire che non sono una pilota ma un’allieva-pilota. Io non potrò mai ottenere la licenza da pilota: tu me la daresti? Poi però ci sono anche piloti che ci vedono bene ma non dovrebbero volare!”
Chi vede si limita agli occhi
“Noi ciechi siamo avvantaggiati perchè abbiamo quattro sensi e li utilizziamo tutti. Chi li ha tutti e cinque, si limita ad utilizzarne solo uno: la vista. Non avete idea di quello che vi perdete. Questo è quello che succede anche nel volo. Le persone pensano che volare sia solo vedere i paesaggi ma invece il 70% è fatto di altro.
Chi vede si limita agli occhi, non va oltre. Noi ciechi invece siamo costretti ad andare oltre. Conosciamo prima di tutti il profondo. Quando ci piace una persona, non esiste lo scambio di sguardi ma siamo già al passo successivo. Oltre.
Chi pensa di avere tutto non si rende conto che anche poco, è meglio di niente”.
L’infanzia di Sabrina
Sabrina Papa ha frequentato la scuola primaria e secondaria in un collegio di Roma, ovvero una scuola speciale per non vedenti.
In questo collegio ha imparato ad utilizzare la scrittura Braille e i “trucchi del mestiere”, come li definisce lei. Strumenti tattili messi a disposizione dei bambini ciechi o ipovedenti, necessari per comprendere e comunicare.
“Quando ero piccola sono stata anche bullizzata dai bambini vedenti o ipovedenti. Ma sono comportamenti normali tra bambini. Il bullismo c’è sempre stato ma noi siamo sopravvissuti!”.