L’estate 2023 dell’Abruzzo: un turismo a due velocità tra entroterra e costa

È ancora troppo presto per fare una valutazione completa dell’estate 2023, ma dal punto di vista turistico sembra che l’Abruzzo si stia muovendo a due velocità, con l’entroterra che sta risentendo di difficoltà e con molti posti ancora disponibili negli hotel e altre strutture ricettive. I prezzi sono superiori del 30% rispetto ad altre aree e viene richiesto un soggiorno minimo di almeno tre notti per accettare una prenotazione, cosa che penalizza inevitabilmente il turismo per i weekend, il cicloturismo e il trekking.

Il presidente di Cna Turismo Abruzzo, Claudio Di Dionisio, invita alla prudenza, osservando che “il cattivo tempo influisce quando vediamo cancellazioni di prenotazioni, ma in realtà non abbiamo nemmeno le prenotazioni”. Commentando i dati sulle presenze, afferma: “È necessario fare alcune precisazioni. I numeri riflettono l’effetto dell’accoglienza dei profughi di guerra ucraini. Ci sono hotel al completo al 100% della loro capacità, ma di profughi, non di turisti. Si sarebbero dovuti utilizzare non solo gli hotel, ma anche gli edifici delle colonie, ad esempio. Se proponi a un imprenditore l’occupazione delle stanze per 365 giorni a 50 euro al giorno a persona, quale interesse avrà mai a fare altro?”.

Per quanto riguarda i prezzi, “siamo mediamente più alti del 30% rispetto ad altre regioni, e ciò non è giustificabile. Di conseguenza, siamo più deboli rispetto a regioni concorrenti che attraggono famiglie grazie a costi più bassi”. Di Dionisio ritiene anche incomprensibile la scelta di molti alberghi di richiedere un soggiorno minimo di almeno tre notti, il che penalizza il turismo dei weekend, comprese le famiglie, e il turismo organizzato. Questo è un colpo duro per le attività di cicloturismo o trekking, che sono destinate a cambi frequenti di alberghi: è inevitabile che finiscano per cercare altrove.

Un altro punto riguarda la promozione: “Le iniziative della Regione sono buone, anche se il timing lascia perplessità. È una questione complessa che coinvolge pacchetti mirati, collaborazione con il settore imprenditoriale e sviluppo di collegamenti internazionali. È bello promuovere la Costa dei Trabocchi, ma se poi l’effetto svanisce in poche settimane, è necessario chiedersi il motivo”.

Gabriele Marchese, responsabile regionale di Cna Turismo, spiega che “dall’analisi che stiamo conducendo con i nostri associati emerge una situazione estremamente variegata per gli hotel, gli agriturismi e gli stabilimenti balneari”. Mentre un hotel a Roseto degli Abruzzi registra un aumento delle richieste di informazioni che però non si traducono in prenotazioni, un hotel tre stelle a Vasto ha sperimentato un calo impressionante delle prenotazioni dal 24 luglio al 12 agosto. In un villaggio turistico di San Salvo, “i numeri sono inferiori rispetto all’anno scorso” e gli effetti positivi del Giro d’Italia “si sono visti solo in quei giorni, senza alcun impatto a lungo termine”.

Nell’entroterra dell’Abruzzo, l’andamento è altalenante, ad esempio a Scanno si registra una diminuzione del 30% delle prenotazioni sul mercato tedesco.

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