Nel corso dell’anno fiscale 2021, la maggior parte dei pensionati che hanno cambiato la loro residenza fiscale per beneficiare della flat tax al 7% nel Mezzogiorno provenivano principalmente dal Regno Unito, con un totale di 73 casi registrati. Questo numero ha più che raddoppiato rispetto ai 32 casi dell’anno fiscale 2020. Al secondo posto si sono collocati i pensionati tedeschi, con 60 casi, seguiti dagli americani con 35 casi. Complessivamente, l’attrattiva di questa opzione fiscale è ancora limitata, con poco più di 500 persone che l’hanno sfruttata dal 2019 al 2021. Questi dati sono stati forniti dal ministero dell’Economia durante un’audizione in commissione Finanze della Camera.
Il sottosegretario dell’Economia, Lucia Albano, ha risposto a un’interrogazione presentata dalla Lega, che chiedeva informazioni sul numero di individui che avevano scelto questa opzione e sullo Stato estero di residenza, oltre al comune italiano in cui si erano trasferiti.
Per quanto riguarda le preferenze regionali, nell’anno fiscale 2021 l’Abruzzo è stata la regione più scelta, con 88 pensionati che hanno optato per questa opzione, seguita dalla Puglia con 58 casi e dalla Sicilia con 45. La Sardegna si è posizionata al quarto posto, con 37 individui. Riguardo ai comuni italiani con il maggior numero di trasferimenti, Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, e Penne, in provincia di Pescara, sono stati i più popolari, con sette beneficiari ciascuno.