Pasti caldi per i senza tetto: l’iniziativa di Mcdonald’s in Abruzzo

Pasti caldi per i senza tetto: l’iniziativa di Mcdonald’s in Abruzzo. Si chiama “Sempre aperti a donare” l’iniziativa congiunta tra McDonald’s e il Banco Alimentare dell’Abruzzo, volta a sostenere coloro che sono in situazioni di bisogno. 75 pasti caldi vengono donati ogni settimana all’associazione Papa Giovanni XXXIII “Capanna di Betlemme” a Chieti e Vasto. Tale sostegno si traduce concretamente nell’offerta di un pasto confortante per coloro che si trovano in condizioni di vulnerabilità sociale.

Sempre aperti a donare

L’iniziativa benefica parte dai ristoranti McDonald’s situati a Chieti e Vasto che hanno attivamente aderito al progetto. Il personale di questi ristoranti si occupa della preparazione dei pasti destinati alle associazioni Papa Giovanni XXXIII “Capanna di Betlemme” di Chieti e Papa Giovanni XXXIII di Vasto.

La catena americana di ristoranti McDonald’s si impegna a sostenere le comunità locali offrendo 75 pasti caldi a settimana, dimostrando così un sostanziale segno di solidarietà. L’azienda si propone di mantenere nel tempo questo impegno, prendendo in considerazione e rispondendo alle esigenze delle persone in difficoltà.

Dal 1997 il Banco Alimentare Abruzzo si dedica alla lotta contro la povertà, coprendo non solo l’Abruzzo ma anche il Molise. Quotidianamente si impegna nella raccolta di eccedenze alimentari e nella successiva redistribuzione presso gli enti che forniscono assistenza alle persone in condizioni di disagio economico.

Questo importante meccanismo di solidarietà sociale è sostenuto da una varietà di fonti di finanziamento, che includono contributi pubblici, con particolare riferimento al sostegno della Regione Abruzzo, oltre a donazioni da parte di privati e a iniziative di autofinanziamento.

Una casa di accoglienza che ospita i senza fissa dimora

La prima “Capanna di Betlemme” nasce a Rimini nel lontano 1987. Una struttura pensata per offrire un rifugio notturno e un sostegno serale alle persone senza dimora.

Questo luogo non si figura soltanto come un posto dove passare la notte ma rappresenta soprattutto un’opportunità di integrazione sociale. Una casa di accoglienza dove coloro che spesso sono emarginati dalla società, trovano il calore e il sostegno di una famiglia.

Attraverso momenti di condivisione come la cena e le conversazioni, si crea un contesto in cui è possibile costruire legami significativi, aiutando le persone a superare i traumi e le difficoltà che hanno vissuto.

Le storie di coloro che frequentano la Capanna di Betlemme sono spesso segnate da esperienze traumatiche. Conflitti familiari, periodi di detenzione o ricovero in strutture psichiatriche, perdita del lavoro o sfratto. Queste situazioni hanno portato molte persone a trovarsi senza casa o mezzi di sussistenza, rendendo ancora più cruciale il ruolo di luoghi come la Capanna di Betlemme nel fornire sostegno e solidarietà.

Capanna di Betlemme è gestita dall’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, da sempre impegnata per contrastare la povertà e l’emarginazione.

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