Abruzzo: Un Importante Snodo per il Traffico di Droga Secondo la Relazione Antimafia

L’Abruzzo costiero è stato identificato come un importante punto di approvvigionamento per il traffico di stupefacenti, secondo quanto riportato nella relazione della direzione investigativa antimafia (Dia) del secondo semestre del 2022. La regione è stata suddivisa in due macroaree, con la prima area costiera che ospita gruppi criminali pugliesi, stranieri (principalmente albanesi e maghrebini) e gruppi criminali di etnia rom. Questi gruppi sono coinvolti in reati predatori, sfruttamento della prostituzione e traffico di stupefacenti. L’Abruzzo, grazie alla sua posizione lungo l’Adriatico, è diventato un importante hub per l’importazione di stupefacenti dall’estero, in particolare dall’Albania, destinati non solo all’Italia ma anche al resto dell’Europa.

La seconda macroarea corrisponde all’area appenninica interna, che è più esposta all’infiltrazione di organizzazioni criminali provenienti dalle regioni circostanti, come il Lazio e la Campania. La vicinanza a queste regioni, unita alla presenza di istituti detentivi di massima sicurezza, ha reso l’Abruzzo un obiettivo per interessi criminali mafiosi, particolarmente interessati a settori che facilitano il riciclaggio di proventi illeciti.

Il traffico e lo spaccio di stupefacenti sono stati identificati come l’ambito principale di interesse per le organizzazioni criminali pugliesi, in particolare quelli originari da Foggia e Gargano. Inoltre, la ‘ndrangheta sta espandendo silenziosamente la sua presenza in Abruzzo, cercando di acquisire influenza economica e finanziaria per riciclare proventi illeciti e coinvolgere imprenditori e professionisti locali.

Nell’Abruzzo, oltre alle organizzazioni criminali tradizionali, sono presenti anche gruppi stranieri, in particolare di etnia albanese, che spesso ricorrono all’uso delle armi per il traffico di stupefacenti. Inoltre, i gruppi di etnia rom hanno stabilito una presenza a lungo termine nella regione, coinvolgendosi in attività illecite come il traffico di droga, usura, gioco d’azzardo, truffe, estorsioni e riciclaggio.

La relazione Dia menziona anche operazioni e inchieste specifiche, compresa un’operazione di narcotraffico conclusa nel novembre 2022, che ha smantellato un’organizzazione criminale con base operativa a Napoli che importava grandi quantità di cocaina dal Sudamerica attraverso l’Abruzzo. L’operazione ha portato al sequestro di 1,3 tonnellate di stupefacenti e ha coinvolto anche abruzzesi nel ruolo di corrieri.

In generale, l’Abruzzo sta affrontando sfide significative legate alla criminalità organizzata e al traffico di droga, con un particolare interesse da parte delle organizzazioni criminali pugliesi e della ‘ndrangheta nell’espandersi e consolidare la loro presenza nella regione.

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