Due abruzzesi sulla Luna. Potrebbe sembrare il titolo di un film di fantascienza ma invece si tratta di una storia vera che forse in molti non conoscono. Grazie all’ingegnere chietino Joe Novello e al geologo pescarese Pietro Di Tillio, l’Abruzzo ha fatto il suo “atterraggio” sul suolo lunare. È la storia di Joe Novello e Pietro Di Tillio, due abruzzesi che hanno contribuito al successo di importanti progetti spaziali, aggiungendo un tocco affascinante alla connessione tra l’Abruzzo e le frontiere dello spazio.
Joe Novello e il primo sbarco sulla Luna
Il 20 luglio 1969 accadde l’epico sbarco sulla Luna: un evento senza precedenti. L’equipaggio dell’Apollo 11 diede inizio ad un viaggio che ha cambiato per sempre la prospettiva dell’umanità sul nostro sistema solare segnando un traguardo storico.
Quello che non tutti sanno di questa storica missione è che fu Joseph Novello, ingegnere abruzzese, a progettare il programma per guidare le antenne usate nelle missioni Apollo (e Gemini).
Joe Novello nasce a Montazzoli, in provincia di Chieti ma si trasferisce a 14 anni in America, nel New Jersey, precisamente a Scotch Plains. Lì vivevano moltissime famiglie emigrate dal paesino abruzzese, dando vita ad una vera comunità di montazzolesi. Si avvicina al campo spaziale dopo aver ottenuto un Master in Ingegneria elettronica nel ’65. Successivamente venne assunto nella sede NASA del Goddard Space Flight Center.
L’ingegnere abruzzese Novello non solo realizzò le antenne per la missione Apollo-11 ma contribuì anche a disegnare il primo computer digitale per le navicelle spaziali. Successivamente si è dedicato alle missioni spaziali per la manutenzione e riparazione del telescopio Hubble divenendo inoltre capo progettista per gli strumenti di bordo per le missioni Astro-2.
Il geologo Di Tillio e la missione HERA su Marte
Pietro Di Tillio è un giovane geologo pescarese che dal 2013 vive e lavora negli Stati Uniti.
Nel 2022 Di Tillio ha partecipato alla missione HERA (Human Research Exploration Analog) della NASA, che rappresenta un’importante iniziativa dedicata alla simulazione di missioni spaziali attraverso imprese analogiche condotte sulla Terra. Nello specifico queste attività imitano le sfide di isolamento e reclusione che caratterizzano lunghi viaggi spaziali, simulando esplorazioni verso la Luna o Marte.
Il geologo abruzzese per ben sei settimane ha vissuto all’interno del Modulo abitativo Hera insieme ad altri tre membri, completamente isolato dall’esterno. La missione HERA si è svolta dal 28 gennaio a metà marzo 2022 presso il Johnson Space Center della NASA a Houston, in Texas. Durante tale periodo sono state condotto ricerche e simulazioni in vista di un viaggio verso Phobos, una delle due lune di Marte.
Un’esperienza straordinaria che offre preziose informazioni per comprendere e affrontare le sfide che gli astronauti potrebbero incontrare durante missioni di esplorazione nello spazio.
Anche il “Tacchino alla canzanese” sulla Luna
Non sono state solo due figure eccellenti abruzzesi a contribuire al successo di imprese spaziali, ma anche uno dei piatti tipici della regione pare abbia fatto il suo “viaggio” verso il suolo lunare.
Il Tacchino alla canzanese fu protagonista della missione Apollo-11. Nella dispensa era presente proprio questa ricetta tutta abruzzese tipica di Canzano, un paesino vicino Teramo.
Il cibo da portare doveva necessariamente rispondere non solo alle esigenze degli astronauti ma anche dimostrarsi adatto per lo spazio. Gli alimenti dovevano essere salubri e conservabili a temperatura ambiente, ingombrare poco, facili da preparare ed essere nutrienti.
Seppur in forma liofilizzata, il tacchino alla canzanese riuscì a rappresentare tutte queste caratteristiche grazie anche alle sue proprietà nutrizionali, venendo selezionato nei menù elaborati negli Space Food System Laboratories.
