A Pratola Peligna le case costano 1 euro

A Pratola Peligna le case costano 1 euro. Dal 2021 fino ad oggi, diverse persone, soprattutto stranieri, hanno acquistato 24 abitazioni nel centro storico di Pratola Peligna, in Abruzzo, al prezzo “simbolico” di un euro ciascuna. L’iniziativa promossa nasce con l’obiettivo di ripopolare i borghi disabitati.

L’iniziativa di Pratola Peligna

Il progetto dell’Amministrazione Comunale di Pratola Peligna, guidato dall’assessore Paolo Di Bacco, iniziato nel febbraio 2021, continua a suscitare interesse e a produrre risultati.

Infatti dal 2021 il Comune ha firmato 24 atti per il recupero delle case disabitate. L’obiettivo del progetto delle “case a 1 euro” è quello di rivitalizzare il borgo medioevale e ripopolare il centro storico abruzzese.

L’Amministrazione di Pratola chiama i proprietari delle case disabitate per metterle in vendita. Dal momento in cui gli acquirenti si mostrano interessati poi hanno due mesi di tempo per firmare il contratto e sei mesi per presentare un progetto di riqualificazione, che deve essere completato entro quattro anni.

L’acquirente dovrà presentare la sua proposta per ritirare l’abitazione dal mercato e avviare il processo di acquisto. Tramite gli incentivi statali, le case potranno essere ristrutturate con poche migliaia di euro. Però oltre a questi costi, bisogna considerare le spese inerenti al passaggio di proprietà (costi notarili, fiscali, di voltura ed eventuali sanatorie edilizie).

Il venditore è tenuto a restituire le spese sostenute durante il periodo in cui il bene è reso disponibile al Comune. Ciò include il rimborso delle imposte e delle tasse sia a livello locale che nazionale. Inoltre, sarà richiesta una polizza fideiussoria per garantire l’acquisto dell’immobile, di solito per un importo di 5.000 euro.

L’obiettivo di acquistare immobili a 1 euro

Il borgo abruzzese di Pratola Peligna non è l’unico ad aver aderito al progetto “case a 1 euro”. Anzi, anche altri comuni delle aree interne d’Italia hanno accolto l’iniziativa. Ne sono un esempio il Comune di Cammarata (Agrigento) e Chiaromonte (Potenza).

Gli immobili ad “un euro” sono destinati in genere sia ad italiani che stranieri che desiderano sì comprarli ma anche trasformarli in attività commerciali e non solo. Le case possono diventare B&B, alberghi diffusi ed altre tipologie di strutture ricettive.

L’obiettivo principale infatti è proprio questo: ripopolare i centri disabitati portando turisti e nuovi residenti. La denatalità ed il trasferimento dei giovani nelle zone costiere o  nelle grandi città, hanno portato sempre di più i borghi ricchi di tradizioni e storia, a scomparire.

I maggiori acquirenti sono gli stranieri

Gli acquirenti che decidono di comprare case disabitate, sono per lo più stranieri.

Non a caso a Pratola Peligna una casa è stata comprata da un cittadino di origini brasiliane con cittadinanza francese. L’acquisto invece di altri due immobili è stato disposto con l’atto successivo, sottoscritto da due cittadini svedesi.

Le case “ad 1 euro” invogliano gli stranieri per via della grande promozione mediatica fatta sull’Italia: ottimo cibo, panorami mozzafiato, ospitalità e clima ideale.

Turisti provenienti dagli Stati Uniti, dal Regno Unito, dalla Francia e dalla Germania, decidono di visitare i borghi italiani per scoprirne la bellezza e la cultura. Allo stesso tempo però sempre più anziani italiani decidono di trasferirsi all’estero in cerca di costi della vita inferiori e vantaggiosi.

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